giovedì 21 giugno 2012

BILINGUISMO IN ITALIA

Da una quindicina di anni anche in Italia si sta diffondendo la consapevolezza di quanto sia meglio scorporare l’apprendimento della lingua parlata dallo sviluppo del bagaglio culturale, in quanto, ciascuno, se carente, funge da limite allo sviluppo dell’altro.
Per lo sviluppo culturale del bambino e per la salute mentale di tutti, è preferibile avviare il bambino sordo, la sua famiglia e i suoi insegnanti verso una situazione di bilinguismo, attraverso un rapporto costante con adulti sordi preparati e con la comunità dei sordi in generale, che garantisca, attraverso la lingua dei segni, il pieno sviluppo linguistico, cognitivo ed affettivo del bambino e lo prepari ad affrontare la scelta dell’iter scolastico sulla base delle proprie inclinazioni, grazie anche alla possibilità recente di ottenere interpreti a scuola. Per ottenere i migliori risultati possibili nell’apprendimento dell’italiano parlato e scritto è preferibile insegnarlo come seconda lingua, via via che il bambino cresce e che mostra interesse per la conoscenza del sistema di comunicazione utilizzato dalla maggioranza delle persone care che lo circondano.

Nessun commento:

Posta un commento