venerdì 1 giugno 2012

LA FIGURA DELL'ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE NELLA SCUOLA

La legge 104/92 prevede la possibilità per i bambini sordi di essere affiancati da questa figura e sono in aumento le famiglie che lo richiedono, anche se la legge non ne ha ancora tracciato un profilo giuridico ed economico ben definito.
Al momento la prassi più diffusa è la seguente:
·         la famiglia inoltra domanda al Comune di residenza o alla Provincia (la competenza non è uguale in tutto il territorio) per ottenere l’assistente alla comunicazione;
·         spesso la Provincia non gestisce in proprio il servizio, ma delega enti, cooperative, associazioni, ecc... che nominano gli assistenti in base ad una lista compilata per titoli ed esami;
·         l’assistente viene inserito nell’istituzione scolastica, ma resta alle dipendenze dell’Ente o cooperativa che lo ha nominato. L’orario può oscillare dalle 10 alle 20 ore settimanali.
In tutta Italia sta aumentando notevolmente la presenza di questa figura professionale, non solo a scuola  ma anche in famiglia. L’operatore svolge un vero e proprio intervento educativo poiché deve rafforzare l’identità del bambino sordo facendogli comprendere il valore della sua diversità come risorsa positiva.
I requisiti dell’assistente alla comunicazione, secondo l’ENS, sono i seguenti:
·         deve conoscere benissimo la Lingua dei Segni Italiana (LIS);
·         deve aver frequentato un corso di formazione;
·         deve avere un titolo di studio adeguato: diploma di maturità per il nido, la scuola materna e la scuola elementare; diploma di laurea per tutti i gradi scolastici (dal nido alle superiori) ;
·         nel caso di operatore udente, deve essere figlio di sordo segnante (la sua competenza deve essere valutata mediante un esame) oppure aver frequentato un corso di Lingua dei segni di almeno 400 ore;
·         deve frequentare regolarmente la comunità dei sordi.
L’ingresso di un assistente alla comunicazione all’interno di una classe pone una serie di interrogativi sul lavoro di questo operatore per quel che riguarda il suo ruolo e le sue competenze, rispetto all’insegnante curricolare e di sostegno.
Il ruolo principale dell’assistente alla comunicazione è quello di “facilitare la comunicazione" tra la persona sorda, i docenti e i compagni di classe; pertanto egli non si deve porre come un insegnante, ma seguire le indicazioni concordate con il docente.

All’inizio c’è diffidenza e a volte ostilità verso questi operatori perché assistono alle lezioni ed inevitabilmente valutano le competenze didattiche dell’insegnante e la sua capacità di aver un buon rapporto con gli alunni. Altre volte, invece, soprattutto quando la comunicazione è molto difficile e l’alunno esprime il suo disagio con comportamenti aggressivi o di rifiuto a lavorare, l’assistente alla comunicazione viene accolto molto bene dagli insegnanti perché si rendono conto che una comunicazione più efficace riduce l’aggressività.