mercoledì 20 giugno 2012

ACCETTARE O NO LA SORDITA'

Per comprendere meglio il mondo del Silenzio presento due realtà: l’una di persona che si accetta nella sordità, l’altra la sfugge e combatte.
Credo che abbiate udito o letto la parola eutonologia. Studia la scienza di «star bene nella propria pelle». Proposta dal filosofo e biologo Henri Laborit, nonno di Danielle, sorda, attrice e autrice del libro autobiografico Il grido del gabbiano. Molti sordi dalla nascita o divenutili durante lo sviluppo chiedono alla società di maggioranza d’essere compiutamente nella propria pelle. Molti incontrano difficoltà in questo, anzi gli divienta impossibile. Ci sono genitori che, già nei primi mesi di vita del piccolo, decidono per l’impianto cocleare. Agli impiantati (pare) venga limitata l’attività sportiva competitiva, talvolta anche ludica, attraverso la quale, molti di loro, entrano in relazione con i coetanei udenti riportandone gratificazione. Sono bambini impediti a divenire se stessi.
La sordità grave o meno grave conduce alla complessività psicologica, ad una rielabotazione dell’Io.
C’è la persona sorda che non si accetta, non perché soffre la disabilità sensoriale, ma perché si ritrova inconsiderata nella società o gruppo professionale o amicale. Ecco che il tutto si sposta nell’accettarsi ed essere accettato.

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